La Toyota si è lanciata nel futuro con il lancio della sua prima vettura ibrida. Vi sono però dei problemi inaspettati per gli acquirenti.
Ci si può anche proiettare in avanti di 20 anni, ma se il mondo non è pronto all’innovazione, anche la soluzione tecnologia più geniale non verrà capita. La Toyota si è presa un bel rischio a temporeggiare sulla produzione elettrica per anni per concentrare i suoi sforzi nella realizzazione di vetture ibride e a idrogeno. Ad oggi le EV sono spinte dalla politica, mentre quelle ad idrogeno presentano numerosi limiti.
In Italia se ne sono state vendute così poche di auto ad idrogeno che, difficilmente, si potrebbe parlare di una vera rivoluzione. I costi delle auto ad idrogeno sono elevati. La Mirai, ammiraglia del marchio Toyota, parte da 75.600 euro. La Mirai è sembrata arrivare dal futuro con la soluzione ad idrogeno che permette un reale impatto ambientale zero. Le FCEV non hanno bisogno della lunga ricarica delle batterie agli ioni di litio, a differenza delle EV.
L’energia autoprodotta sfrutta il processo chimico dell’elettrolisi inversa. L’idrogeno si trasforma in energia elettrica direttamente a bordo della vettura, usando le celle a combustibile ed emanando solo vapore acqueo. Le vetture ad idrogeno per ricaricarsi hanno bisogno di pochi minuti. Il problema ruota intorno alla mancanza di una rete infrastrutturale di distributori di idrogeno. E’ nata una diatriba legale intorno al marchio giapponese. Scopriamo cosa hanno riportato i possessori delle Toyota Mirai.
Un gruppo di acquirenti della berlina Mirai sono rimasti disillusi dal reale utilizzo del mezzo e hanno avviato una causa legale collettiva contro la casa automobilistica nipponica. Secondo i clienti la Toyota avrebbe avviato una campagna di marketing ingannevole, sostenendo che l’azienda abbia raggirato i conducenti sulla reale fattibilità quotidiana dei veicoli a celle a combustibile a idrogeno. Gli acquirenti delle Mirai, inoltre, riportano di rimanere costantemente 160 km al di sotto delle cifre di autonomia ufficiali di Toyota. Un vero disastro per il marchio n.1 al mondo per vendite globali.
La mancanza di punti di rifornimento operativi, l’aumento spaventoso del costo del carburante a idrogeno e l’autonomia limita della Mirai, sono al centro della diatriba. Inoltre, si possono verificare dei problemi con le attrezzature o potrebbero esserci delle incompatibilità con la carta carburante. I possessori della Mirai devono aspettare oltre 30 minuti affinché la pompa si scaldi abbastanza per un disinserimento sicuro.
Meglio un'e-bike o una bicicletta a pedalata assistita? Non sono la stessa cosa è bene…
Un "record" accumuna Russell ad alcuni campionissimi. Il pilota della Mercedes come i più grandi…
Le ultime notizie parlano chiaro, ci saranno giorni in cui in Italia di forte traffico,…
Il Gran Premio del Belgio continua a far parlare di sé. E' caos tra Red…
Non c’è cosa peggiore di riportare dei danni dopo uno scontro con un potente fuoristrada…
Kawasaki ha scelto di fare un salto di qualità rispetto alla concorrenza ed è pronta…