Il Tutor in autostrada monitora ogni automobile che passa garantendo la sicurezza degli utenti e multe salate a chi supera i limiti imposti
È tempo di grandi spostamenti per tantissimi italiani desiderosi di meritate vacanze estive e di un po’ di riposo dopo un anno di agognata attesa. Da nord a sud, da est a ovest, non c’è autostrada che non venga giornalmente percorsa da milioni di veicoli sfreccianti verso le varie location di villeggiatura sparse in ogni angolo del Belpaese.
A prescindere, però, dalla destinazione un tema che puntualmente si presenta ogni periodo estivo con il grande esodo è quello relativo alla sicurezza stradale. Infatti, con l’aumentare degli spostamenti e del numero di automobili in viaggio lungo le arterie autostradali il rischio di sinistri aumenta esponenzialmente, mettendo a repentaglio la sicurezza di numerose famiglie.
Soprattutto in autostrada, dove le velocità di percorrenza aumentano sensibilmente rispetto alle medie cittadine a cui siamo abituati, il rischio di generare situazioni di pericolo per la nostra incolumità è moltiplicato all’ennesima potenza. Per ridurre il numero degli incidenti, spesso è sufficiente rispettare i limiti di velocità imposti e, per far sì che questi vengano controllati, entra in gioco lo strumento fondamentale conosciuto come Tutor.
Il Tutor è uno strumento presente già da diversi anni in molte delle autostrade italiane. Migliorato negli anni, il sistema Tutor funziona secondo un semplice calcolo matematico in grado di misurare la velocità media di ogni veicolo circolante in uno specifico segmento autostradale. Il suo nome ufficiale è SICVe-PM, versione 2.0 in funzione a partire dal 2018 in sostituzione dell’ormai superato sistema Tutor di prima versione.
Il nuovo SICVe-PM è in grado di rilevare tutte le targhe delle vetture che transitano nel segmento in cui il sistema è attivo e di calcolarne la loro velocità media. In caso che quest’ultima fosse superiore al limite imposto in quel tratto autostradale, allora scatterebbe automaticamente la contravvenzione. Normalmente il tratto tra il Tutor di ingresso è quello di uscita è lungo all’incirca 20 chilometri non prevede la presenza di aree si sosta al suo interno e non vi è alcuna scappatoia che tenga contro il monitoraggio.
Inutile nemmeno pensare di farla franca passando sulla corsia di emergenza in prossimità dei tralicci che ospitano le telecamere, il Tutor sarà in grado di rilevare la targa anche in quella corsia. La presenza dei tratti autostradali in cui si riscontra la presenza di Tutor attivi è in costante aumento. Sul sito della polizia di Stato è presente l’elenco completo di tutti i tratti autostradali in cui il sistema di monitoraggio è presente in moda a prepararvi, qualora doveste passare dalle loro parti.
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